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I TAROCCHI DI MARSIGLIA

I Tarocchi di Marsiglia

I Tarocchi di Marsiglia

I Tarocchi di Marsiglia (Tarot de Marseille) o Tarocchi Marsigliesi sono probabilmente derivati dai Tarocchi prodotti agli inizi del Settecento da Jean Dodal a Lione e da Pierre Madenié a Digione, a loro volta derivati da mazzi prodotti a Parigi da vari stampatori nel corso del Seicento. Il più antico Tarocco stampato a Marsiglia sembra essere quello di François Chosson, risalente al 1735. Quel modello fu presto imitato da numerosi altri stampatori e nella seconda metà del Settecento divenne uno "standard" da cui sono derivati molti altri mazzi di Tarocchi.

 

Stando agli storici più accreditati, i Tarocchi furono inventati nell'Italia settentrionale all'inizio del XV secolo e introdotti in Francia durante il periodo di dominazione francese del Ducato di Milano alla fine di quello stesso secolo.  Nell'Italia settentrionale il gioco dei Tarocchi è rimasto costantemente in uso dalla prima metà del Quattrocento sino ad oggi. 

 

Lo stile dei Tarocchi marsigliesi si impose come standard per i Tarocchi francesi, svizzeri e piemontesi intorno alla metà del XVIII secolo, ma l'uso del nome Tarot de Marseille risale al secolo seguente. Fu lo storico Romain Merlin a coniare questo termine nel 1855 probabilmente, perché stampati, nella città di Marsiglia.  Poi, negli anni Trenta del XX secolo, Paul Marteau direttore della fabbrica di carte da gioco Grimaud, usò questo nome per un Tarocco pubblicato da Nicholas Conver a Marsiglia nel 1760; per supportare la vendita di quel mazzo, Marteau pubblicò un libro, Le Tarot de Marseille (Parigi, 1949), dove sintetizzava i significati divinatori tramandati dagli esoteristi francesi del primo Novecento.

 

I Tarocchi di Marsiglia sono probabilmente all’origine di tutti i Tarocchi europei e anche se questa affermazione è molto contestata da diversi storici e autori, ma viene fortemente sostenuta da molti esperti, tra cui Alejandro Jodorowsky. Philippe Camoin erede degli ultimi Maestri di Carte marsigliesi in collaborazione con, appunto, Alejandro Jodorowsky, realizza intorno al 1998, un lavoro di ricostruzione assai meticoloso e complesso, disegnando i Tarocchi di Marsiglia ricostruiti. O meglio, si può dire, riportandoli all’origine, questo togliendo gli strati che nei secoli si erano impressi sulle carte, dovute alle diverse interpretazioni di chi le creava e li divulgava. Sono stati riportati ai loro colori, figure posiziono e azioni, originarie, lasciando lo scheletro primario per ridare il loro significato di nascita, anche in base alla teoria chiamata “Tarologia”, introdotta da Jodorowsky, che avendo come base questa tipologia di Tarocchi, forma una pratica particolare di conoscenza e approfondimento di sé stessi, al di là del loro uso divinatorio.

 

I Tarocchi di Marsiglia, si compongono di 78 carte, tra Arcani Maggiori e Minori e sono gli unici Tarocchi europei che contengono, nell’insieme delle carte, le costruzioni geometriche caratteristiche che rispettano scrupolosamente le tecniche dei costruttori romanici (i costruttori di cattedrali). Questa geometria sacra usa un numero particolare chiamato numero aureo (phi = 1,618) ritrovato negli studi architettonici della piramide di Cheope. Il 9 aprile 1999 a Orange il ritrovamento di un importante mausoleo del I secolo, prova incontestabilmente che la sfinge alata rappresentata nella Ruota di Fortuna (Arcano X dei Tarocchi di Marsiglia), era parte integrante dei culti magico/religiosi praticati a Marsiglia e dintorni.

 

Questa struttura geometrica è parte integrante della posizione dei personaggi e degli oggetti, al punto che è evidente che fosse nei Tarocchi di Marsiglia sin dalle origini, e che non ha potuto essere aggiunta su un mazzo più semplicistico venuto, ad esempio, da un altro stato.

A Marsiglia e dintorni ci sarebbe dunque stata una tradizione autentica che avrebbe attinto una parte delle sue fonti in Egitto, ma che era pienamente adattata e integrata alla civiltà occidentale anteriore alla nostra. Essa era riflessa, e naturalmente veicolata, nelle pratiche culturali dell’epoca, attraverso i Tarocchi di Marsiglia, mezzo e canale perfetto di una tradizione iniziatica uniforme e unica in Europa.

I Tarocchi di Marsiglia, hanno una matrice narrativa, cioè dal primo all’ultimo, seguono un concetto di viaggio verso uno sviluppo personale, ognuno di esso rappresenta una tappa e una prova con la cui confrontarsi e da superare. Ogni mazzo di Tarocchi, esprime lo stesso concetto ma in questi il loro significato è più semplice, primo perché sono rappresentati i simboli basilari senza sovrastrutture o rimaneggiamenti, secondo perché non sono stati manipolati per essere più “seduttivi” sacrificando il loro vero significato, come avviene invece, in altri mazzi di carte.

Ogni numero della carta, corrisponde al solito numero di ogni altro mazzo, così come le figure e la loro interpretazione, ma nella loro stesura, conta ogni minimo particolare, proprio perché riprodotte nello schema principale, ogni colore, simbolo, numero, posizione della figure…è assolutamente essenziale e non ammette di poter passare oltre o di dare una interpretazione sommaria. 

Generalmente, è la tipologia di Tarocchi con cui è più facile iniziare, per i neofiti sono i migliori a cui approcciarsi, ma la loro veridicità è uguale ai Tarocchi più ornamentali e anzi, aiutano ancora di più, visto la loro essenzialità esoterica, a predire in modo preciso e molto chiaro, gli avvenimenti futuri.

Impiegati con il metodo Tarologico, cioè come strumenti di crescita spirituale, intellettuale ed evolutiva, sono sicuramente i migliori da usare perché si sono rivelati come meravigliose sentinelle e interpreti dei moti interiori dell’essere umano. 

Rappresentano dei simboli archetipici, come la Papessa, La luna, l’Appeso…, che racchiudono la storia psichica dell’uomo e che va oltre il tempo, le culture e le tradizioni di ogni paese. Sono figure che la nostra parte intellettuale e animica riconosce e si rispecchia, come possono essere le macchie di Rorschach in psicologia. Evidenziano i nostri blocchi, le nostre paure e le speranze, ma sono validi sostegni per conoscere il passato, presente e futuro, tutto dipende dall’uso che viene fatto nelle stesure e dalle esigenze del consultante. Chi si trova ad un bivio, chi ha bisogno di fare chiarezza, chi vuole connettersi con sé stessi o capire le conseguenze di una scelta, troveranno nei Tarocchi di Marsiglia, il supporto adatto a rispondere ad ogni domanda che si desidera porre. 

 

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