“Leggere significa affrontare qualcosa
che sta proprio cominciando a esistere.” (Italo Calvino)
L’origine dei TAROCCHI è cosa alquanto dibattuta tra gli esperti di occultismo e di pratiche ermetico magiche ed esoteriche. C’è chi sostiene che derivino dall'antica cultura egizia e chi espone tesi che ne dimostrerebbero l’origine ebraica, vi è anche chi propone l’ipotesi di una nascita nell’antica Grecia o la derivazione orientale. Ma non è tanto l’origine storica a interessarci quanto quella simbolica, ovvero le radici dei Tarocchi nel cosiddetto inconscio collettivo (è quella parte dell’inconscio che condividiamo con tutti gli altri uomini, contenente i cosiddetti archetipi, ovvero simboli che si manifestano in tutte le culture) per parlare in termini junghiani. Sicuramente hanno attraversato il tempo per arrivare ancora carichi di forza e di fascinazione, ai nostri tempi.
Ma che cosa sono i Tarocchi? Carte con figure chiamate “Arcani”, da interpretare. Il termine “Arcano” a sua volta cela un significato recondito, quello di “Arca”, ovvero “custodia” in greco. Quindi si tratta d’immagini che vanno custodite affinché siano trasmesse ai posteri. Si tratta di un insieme di simboli, immagini, colori, nomi e numeri che celano un’antichissima pratica e arte esoterica. I Tarocchi principalmente, creano un ponte fra la ragione e intuizione.
La lettura dei Tarocchi viene chiamata “cartomanzia” e “tarologia”. Due approcci di lettura che, comunque, differiscono per certi aspetti l’uno dall’altro: il primo metodo riguarda propriamente la divinazione e i consigli su come procedere per risolvere una precisa situazione, mentre il secondo è una pratica che diventa strumento di conoscenza o autoconoscenza. Entrambe le metodologie non si escludono ma anzi sono sicuramente complementari.
Le 78 carte o “lame” (22 Arcani Maggiori o Trionfi, le carte senza seme, e 56 Arcani Minori, contraddistinte dai semi italiani che sono spade, bastoni, coppe e denari, con i numeri e le figure di corte) si interrogano per capire noi stessi e il mondo che ci circonda. Rispondono a ogni domanda su qualunque settore dell’esistenza: dai grandi quesiti esistenziali alle piccole curiosità, ma tutto è finalizzato al miglioramento della qualità della propria vita e alla consapevolezza di sé. Anche dove le spiegazioni e i problemi sono difficili da definire, affidarsi a seri e scrupolosi operatori vuol dire trovare dei mediatori che, grazie alla portata simbolica dei Tarocchi, bilanciano tra gli aspetti emotivi e i fatti che vanno oltre a tutto ciò che vi è di razionale. Solo attraverso lo studio e uno sforzo notevole dei Tarocchi e di tutta la complessa simbologia che li circonda, si può impararne i segreti e la giusta interpretazione. La cartomante non viene ritenuta una maga ma una persona che conosce la cartomanzia e sa perfettamente come interpretare i Tarocchi, rivelando al consultante il proprio futuro consigliandolo sulla cosa migliore da fare: essi sono capaci di svelare segreti dell’animo umano anche inconfessabili e fornire spiegazioni alle vicissitudini della vita.
Queste carte sono icone, simboli, archetipi che attraversano tempi, luoghi geografici e lingue differenti, rimanendo sempre loro stessi e non cambiando mai la loro interpretazione. Sono un linguaggio universale, una rivelazione attraverso le immagini. Il loro linguaggio simbolico parla direttamente al nostro inconscio, senza bisogno di essere filtrato dalla parola. Leggere i Tarocchi e meditare su di essi ci permette quindi di dialogare con l’anima, con il nostro sé più antico e profondo, attraverso il linguaggio dei simboli. Anche la sequenza delle carte è importante perché esplicita una forma temporale o di tipo logico, per esempio in alcune interpretazioni la prima carta rappresenta il passato, la seconda il presente, la terza il futuro.
Ma come avviene la lettura?
Ricevuta la domanda, il cartomante sceglie un “metodo” che consiste nel disporre un certo numero di carte che rispettano sistemi di gioco o di domanda. Saranno poi le carte, con la loro posizione e valenza, a guidare e incanalare tutte quelle sensazioni e percezioni che l’operatrice può cogliere, per cultura ed empatia o per sensitività. Dopodiché la lettrice dei Tarocchi inizierà a trasmettere il suo messaggio al consultante: risponderà alle domande poste, spiegherà la tendenza di sviluppo di una situazione nel suo svolgersi temporale e consiglierà il consultante, sciogliendo dubbi e paure.
I Tarocchi sono perciò un efficace strumento per avere più consapevolezza sulla propria vita, sugli errori passati e sul proprio presente; possono essere buon alleati per chi è incerto sul suo futuro e per chi si chiede cosa fare.
Accanto alla Cartomanzia possiamo citare anche la Tarologia, pratica che viene effettuata tramite le carte dei Tarocchi (ma solo quelli detti Marsigliesi). Il nome deriva da “Logìa”, sempre dal greco, significa “discorso, espressione”, quindi taro-logia indica lo studio, il discorso e il ragionamento attraverso i Tarocchi.
Termine coniato da Alejandro Jodorowsky per discostarsi dalla parola cartomanzia e dalla divinazione. Nella Tarologia non si prevede il futuro ma ci si concentra sulla crescita personale e sulla risoluzione di blocchi interiori che ostacolano il consultante rispetto ai suoi obiettivi. È come una lettura del nostro inconscio in tutti gli aspetti che esso racchiude.
A differenza della Cartomanzia è un metodo di lettura degli Arcani che punta a far emergere ciò che una persona ha dentro di sé e predispone l’interessato a entrare in un contatto più intimo con sé stesso al fine di superare i blocchi energetici che gli impediscono di risolvere determinate situazioni che gli si presentano. Una profonda conoscenza del significato di ogni singolo arcano, ci permette di addentrarci nel percorso spirituale sulla persona, sul destino e sulle leggi che lo governano consentendo una comunione tra l’essere umano e il suo percorso presente e futuro.
Per la Tarologia gli Arcani sono lo specchio che riflette la nostra interiorità. Arrivare alla consapevolezza della radice dei nostri atteggiamenti, credenze, paure e convinzione, ci porta ad avere gli strumenti per correggere i nostri errori ed esaltare i nostri punti di forza. Non subire più passivamente il destino ma diventare registi del nostro futuro.