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UNIVERSO SIMBOLICO DEI TAROCCHI

Universo simbolico dei Tarocchi

Universo simbolico dei Tarocchi

Le carte dei Tarocchi, sono visibilmente delle icone, cioè delle immagini che, come possono essere le raffigurazioni sacre e gli idoli, portano con sé, infatti, un simbolismo variegato e un significato interiore ricco di significati e sfumature.

Partecipano, quindi, al nostro mondo psichico e immaginale, rivestendo vari significati, simbolici perché abbreviati ed evocativi, che possono riportare e smuovere potenti associazioni e scoperte, che a loro volta innescano, nell’ interiorità della persona, processi di ricerca, di sviluppo e di accrescimento intellettuale, 

Ogni Arcano, parla di noi, del nostro mondo esteriore ed interiore, infatti, possiedono riferimenti religiosi, magici, numerologici, inconsci astrologici, sapienziali, alchemici, tarologici, filosofici, artistici e molto altro. 

Credere che possono predire solo il futuro è alquanto limitante, questo è, casomai, ciò che l’hanno portare ad attraversare il tempo: l’uomo avrà sempre dentro di sé l’esigenza di conoscere gli accadimenti a cui è destinato; in realtà sono “portali” verso un Universo sconosciuto, ma regolato da leggi, significati, insegnamenti e nozioni, ricche di sapere e profonda conoscenza.

Nella sua forma attuale codificata, un mazzo di Tarocchi è composto di settantotto carte. Nei mazzi fino a tutto l’Ottocento solo gli Arcani Maggiori ricevono una vera e propria espressione “figurativa” secondo un’iconografia abbastanza precisa nei suoi canoni. Gli Arcani Minori ripetono sostanzialmente la figurazione delle normali carte da gioco, ma dal ‘900, anche gli Arcani Minori, diventano oggetto di una reinvenzione grafica e simbolica che li libera dall’astrattezza dell’icona tradizionale (più adatta ad una significazione fissa e rigida) e li interpreta con la loro appropriata figura bastata sulla simbologia che ognuno di esso riveste. 

Contemporaneamente, sempre nella prima metà del ‘900 la “Psicologia del profondo” di un ricercatore appassionato come C.G. Jung ha consentito che i simboli dei Tarocchi e dello Zodiaco diventassero oggetto di studio in ambito psicanalitico, come appunto “archetipi” dell’Inconscio Collettivo da riconoscere nella psicopatologia e psicosomatica, tanto quanto nei sogni, nelle mitologie, nelle fiabe.

Si assiste così alla nascita di una nuova sperimentazione e una nuova pratica dei Tarocchi sia a livello individuale che di gruppo. Mentre a Poona, Prembodhi M. Montano introduce l’uso del mazzo di Waite nei gruppi di psicoterapia e nel lavoro sui sogni (il primo “Intuitive Tarot Group” è del 1978), a Parigi, Jodorowski, li pone alla base del proprio terapeutico poetico e teatrale.

Parlando di simboli e intuizione, occorre far riferimento ancora a Jung e alle sue affermazioni sulle prerogative del simbolo:

 "Queste [le carte dei tarocchi] sono una sorta di idee archetipiche, di natura differenziata. I Tarocchi in sé esprimono il tentativo di rappresentare i componenti ordinari del flusso dell’inconscio, e perciò sono adatte ad un metodo intuitivo che ha lo scopo di comprendere il flusso della vita, forse anche predire eventi futuri, eventi che si presentano in ogni caso alla lettura delle condizioni del momento presente". Per Jung: “Il futuro è preparato nell’inconscio già molto tempo prima e perciò può essere indovinato dai chiaroveggenti”. 

 

Gli archetipi dei Tarocchi e il suo simbolismo

Le tesi sostenute dal grande psicoanalista, dopo lunghi anni di studio e ricerca, hanno appurato che i simboli si manifestano quali ricettori, conduttori e trasformatori di energia, in grado di far suscitare, dal profondo, intuizioni di carattere superiore. 

Gli archetipi dei Tarocchi esprimono forze ed emozioni che parlano di noi, del nostro Viaggio Iniziatico alla scoperta e realizzazione del Sé. Ci offrono un punto di vista animico e interiore in una lettura immediata nell’impatto, ma che continua a lavorare nel profondo. Tramite la lettura dei Tarocchi possiamo accedere ad una nuova visione di noi stessi, del presente, del nostro vissuto.

I Tarocchi sono archetipi: Il termine archetipo viene dal latino antico archety̆pum, a sua volta derivato dal greco antico, composto da arché, cioè «inizio, principio originario» e typos, «modello, marchio, esemplare»). Dunque, nel suo significato originale, un archetipo è un primo modello, una prima forma, la matrice di un concetto, di un testo e di un'icona, per indicare i simboli innati e predeterminati dell'inconscio umano, soprattutto collettivo.

I Tarocchi, in quanto archetipi che parlano alla nostra psiche, sono uno strumento che permette di vedere, riconoscere, ampliare e cambiare il nostro punto di vista, approfondire una domanda, trovare una chiave, aprirci a nuove scelte.

Chi intende iniziare ad un’interpretazione simbolica di ciò che sta accadendo dentro di lui e nella sua vita, con l’intenzione di aprirsi una maggior consapevolezza, non si rivolge a trovare, attraverso i Tarocchi, risposte o dichiarazioni “sul futuro”. Intende semmai agevolare la capacità di prendersi la responsabilità della propria vita attraverso una visione più allargata e profonda, che parla direttamente all’Anima, proprio grazie all’Immagine.

Inevitabilmente, nell’immaginario comune, il concetto di Tarocchi viene ricollegato al mondo dell’occulto, della magia e del mistero, in realtà sono molto di più ma forse è un bene la loro considerazione “occulta” perché li protegge da uno sguardo profano, aprendosi al vero significato, solo verso che ha l’animo davvero portato dalla ricerca e il sapere.

Universo simbolico dei Tarocchi e i loro significati

L’immagine di ciascun Arcano Maggiore rimanda a un’ampia costellazione di significati; ogni colore, ogni gesto o sguardo delle figure rappresentate sulle carte non è casuale. Il tutto ci tocca emotivamente ed entra in risonanza profonda con il nostro inconscio. In sintesi, si può dire che gli Arcani Maggiori siano di fatto delle figure che parlano all’inconscio grazie al loro essere simboli universali. Tale simbolismo attraversa e unisce popoli, età, culture e tradizioni, avendo un alfabeto riconoscibile da tutti coloro che si avvicinano alla loro interpretazione. La cosa più importante è la loro corrispondenza coi simboli delle cosmogonie e mitologie più antiche di tutti i popoli, il loro affondare le radici nelle profondità senza tempo dell’inconscio collettivo.

Sintetizzando in una immagine un elemento derivante dall’inconscio collettivo, hanno la capacità di parlare a tutti, perché in qualche modo sono già presenti nell’inconscio di ciascuno. La loro funzione, dunque, è quella di portare alla luce ciò che ognuno porta dentro di sé, nella parte più profonda della propria mente; ogni Arcano simboleggia una trasformazione necessaria per la realizzazione del proprio Sé autentico.

Le 22 Lame dei Tarocchi si possono considerare una rappresentazione dell’itinerario che l’individuo compie per giungere alla sua realizzazione, per far sbocciare quello che James Hillman definirebbe il proprio “Daimon”, passando attraverso un sentire e dei sentimenti via via sempre più autentici, intensi, profondi e privati dalle zavorre delle nostre illusioni.

Gli Arcani Maggiori rappresentano le tappe di un viaggio iniziatico, del cammino costituito da tutte le fasi della vita, che un uomo percorre per arrivare all’integrazione armonica delle molteplici parti della sua psiche. 

Il viaggio che dal Matto conduce al Mondo, in questo senso, può essere letto come una storia non prettamente cronologica dell’evoluzione dell’essere umano, dapprima privo di consapevolezza e di un cammino proprio, totalmente libero di scegliere la propria via, poi man mano più definito, fino al pieno compimento di sé, rappresentato dal Mondo. Si inizia con la carta del Mago, l’iniziatore, il numero 1, la matrice, la partenza; Il silenzio della Papessa e gli insegnamenti del Papa; si trova l’Eremita che con la sua lanterna ricerca la verità; si incontra il sacrificio iniziatico dell’Appeso e la purezza interiore della Temperanza; il crollo dell’illusione della Torre e la vera verità con l’unione cosmica del Mondo. Ogni persona che desidera intraprendere un lavoro interiore verso la conoscenza deve percorrere un cammino fatto di tappe e ogni tappa è un’acquisizione di saggezza, illuminazione e verità.

Le 22 Carte, che possono rivelarsi degli autentici “maestri interiori” nel momento in cui se ne comprende la valenza profonda e le si riconosce come momenti imprescindibili della propria crescita in quanto esseri umani.

 

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