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LE ORIGINI DELLA CARTOMANZIA

Le origini della Cartomanzia

Le origini della Cartomanzia

  

L’arte della Divinazione accompagna da sempre il genere umano. Guardando gli astri o le viscere di animali sacrificati, sacerdoti, medium e sensitivi, hanno cercato di interpretare i segni per provare a comprendere il volere di qualche divinità, scoprire l’esito di una battaglia, interpretare il destino e conoscere il futuro. 

Ogni popolo e cultura ha sviluppato, fin dall’antichità, una forma di predizione verso il futuro e i suoi eventi, per cercare di controllare ed essere avvertiti di un esito finale, che può, in questo modo, essere cambiato, accettato o aggirato.

Tra le forme di divinazione maggiormente diffuse nel corso della storia sicuramente figura la Cartomanzia. L’arte della Divinazione attraverso l’interpretazione delle carte ha sempre goduto di successo e resiste ai cambiamenti di vita e di abitudini delle persone. Anche nel mondo tecnologico e frenetico di oggi, non ha perso il suo fascino di mistero e di vaticinio.

Etimologicamente, la parola cartomanzia è composta dalle parole carte e “manteia” che significa Divinazione. La Cartomanzia è dunque l’arte di Divinazione tramite le carte, dai caratteri fortemente allegorici e simbolici. Infatti, si tratta principalmente di interpretare le figure estratte da un mazzo di carte.

Che esse siano i Tarocchi, le Sibille o qualsiasi altro mazzo per la Divinazione, portano a chi le sa leggere, delle informazioni per poter trarne una predizione, perciò un consulto completo, verso ogni domanda che possa/voglia, essere posta. 

Alcuni studiosi hanno presupposto che già gli antichi egizi utilizzassero oggetti simili a carte per trarre dei presagi. Del resto, è una necessità ben nota all’essere umano quella di voler conoscere gli eventi futuri, per questo motivo è del tutto plausibile pensare che già nell’antichità si utilizzassero metodi non così diversi da quelli usati oggi.

La diffusione delle carte non ha una precisa data d’inizio né un luogo sicuro di provenienza, ma si hanno le loro prime tracce, nel periodo Medioevale, negli Stati Europei, in particolare in Spagna e in Francia. Alcuni studiosi sostengono che la cartomanzia risalga agli zingari del periodo, ai nomadi in grado di leggere le carte che avrebbero favorito, nei loro spostamenti, la diffusione della lettura dei Tarocchi nel vecchio Continente.

Il loro utilizzo è avvenuto in due fasi differenti: la prima legata al gioco delle carte, la seconda all’utilizzo per l’arte Divinatoria.  Nel corso del 1500, si hanno le prime testimonianze accertate dell’esistenza dei Tarocchi, erano, però, utilizzati per vari giochi, come dei comuni passatempo. Il mazzo originale contava 78 carte e sembra che proprio da esso siano poi derivate le carte da gioco che oggi si usano nella maggior parte dei Paesi europei. In particolare, le prime 56 carte sono quelle suddivise in 4 semi, con le successioni che partono dall’asso per arrivare al re, le tre figure e i vari numeri. Oltre a queste c’erano poi 22 carte, dette “Trionfi”. Per certi versi l’utilizzo effettivo che si faceva dei Tarocchi nel Rinascimento non è completamente noto, in quanto sembra che si utilizzassero anche come rappresentazioni mistiche e simboliche.

Alcuni fanno risalire la nascita della Cartomanzia, nell’uso simile a come la conosciamo oggi, alla corte del Duca di Milano, Filippo Maria Visconti (metà del XV secolo). Sono stati ritrovati mazzi di carte dell’epoca, citazioni in alcuni documenti, precisi riferimenti agli arcani minori nei registri pubblici della corte. In quelle carte, sono raffigurati gli abiti tipici della tradizione italiana, e infatti esistono dei Tarocchi particolari con il nome “Tarocchi dei Visconti”, che hanno la stessa base dei Tarocchi classici ma con raffigurazioni più adeguate al tempo rinascimentale.

Nel 1540, Guillaume Postel pubblicò il volume Clef des Choses cachées (Chiave delle cose occulte) che segnò la nascita ufficiale della Cartomanzia e dei Tarocchi. La Cartomanzia come la intendiamo oggi, però, prettamente usata come previsione futura, ha la sua effettiva evoluzione nel corso del 1700 e del 1800 in Europa. Furono infatti degli esperti di occultismo a scrivere i primi trattati sulla lettura delle carte, testi che sono ancora oggi ben noti e conosciuti da tutti i cartomanti.

Ci sono una moltitudine di mazzi, oggigiorno, per la Divinazione, dalle Carte degli Angeli, a quelle della Natura, dalle Sibille, alle Carte Francesi…ma i Tarocchi rimangono sempre lo strumento privilegiato per il suo profondissimo simbolismo e per la loro esposizione molto chiara e completa.

Avvicinarsi alla Cartomanzia, al di là del mazzo scelto, è aprire una porta per intravedere il proprio futuro e decidere cosa poter fare se non è il futuro che vorremmo. Danno la possibilità di determinare gli avvenimenti, tramite la nostra volontà, e capire la scelta e il metodo giusto per affrontare ogni prova dell’esistenza. La Cartomanzia risponde ad ogni domanda, quesito o dubbio, è un modo di trovare un supporto tramite un esperto in materia, verso le controversie, i dolori, le gioie o le scelte della vita.

 

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