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LA MEDITAZIONE

meditazione

La Meditazione: una pratica evolutiva

 

La meditazione (dal latino meditatio, riflessione) è, in generale, una pratica che si utilizza per raggiungere una maggiore padronanza delle attività della mente, in modo che questa divenga capace di concentrarsi su un solo pensiero, su un concetto elevato, o un preciso elemento della realtà, cessando il suo usuale chiacchierio di sottofondo e divenendo assolutamente acquietata, pacifica. Affine alla meditazione è la contemplazione, con la quale si intende la capacità di lasciar riposare la mente nel suo stato naturale. È una pratica volta quindi all'auto-realizzazione, che può avere uno scopo religiosospiritualefilosofico, o in vista di un miglioramento delle condizioni psicofisiche.

Questa pratica, in forme differenti, è riconosciuta da molti secoli come parte integrante di tutte le principali tradizioni religiose. Nelle Upaniṣad, scritture sacre induiste compilate approssimativamente a partire dal IX - VIII secolo a.C., è presente il primo riferimento esplicito alla meditazione che sia giunto fino a noi.

Ogni pratica religiosa contempla una forma di meditazione, ad esempio, nel Cattolicesimo la meditazione è una forma di preghiera interiore. Viene fatta in una chiesa o cappella, in presenza dell'Eucaristia, o in un ambiente privato, ed è strettamente legata al pensiero e alla riflessione sulla parola di Dio. Preferibilmente si fa di mattina presto, prima di ogni altra azione della giornata. Nella liturgia cristiana, la lectio Divina (lettura divina) è una pratica tradizionale mistica di preghiera sulla Bibbia, volta a promuovere l'Unione spirituale con Dio.

Bisogna però capire che la meditazione non è pratica esclusiva di alcuni eletti, ma milioni di persone ormai la praticano apprezzandone i numerosi benefici.

Anche la scienza ha infatti iniziato a studiare questo fenomeno e ha affermato che la meditazione riesce a ridurre incredibilmente i livelli di stress e stabilizzare l’umore, portando serenità ed equilibrio dentro di noi e contrastando tantissime patologie, malattie e dolori muscolari e articolari.

Meditare non significa semplicemente sedersi e chiudere gli occhi. La meditazione è uno stato di profonda pace che si raggiunge quando la mente diventa calma e silenziosa pur rimanendo però completamente vigile. È uno stato di consapevolezza senza pensieri. Con la meditazione si raggiunge un profondo e diretto contatto con noi stessi. È proprio grazie alla meditazione che è possibile ottenere uno stato di estrema pace interiore.

Esistono numerose tecniche di meditazione, come la meditazione buddhista, la meditazione camminata, la meditazione guidata, la meditazione trascendentale…

Si può meditare concentrandoci su qualcosa, come un’immagine o un suono, oppure svuotando completamente la mente per raggiungere uno stato di consapevolezza senza pensieri. Quello che cambia è solo la forma: il nostro scopo rimarrà sempre il medesimo: dare respiro, quiete ed armonia al nostro pensiero.

Staccare la mente dal vocio quotidiano, porta ad un riposo indispensabile il nostro animo. Questo non solo ci aiuta nel nostro equilibrio psico fisico ma può metterci in contatto con dei piani più elevati rispetto a quello materiale.

La meditazione, infatti, può dare silenzio alla mente e renderci beatamente immersi in noi stessi come può, se lo ricerchiamo, donarci la possibilità di captare segnali energetici che ci vengono da altri piani sottili. Che questi piani sottili siano identificati con l’inconscio o con un mondo metafisico, poco importa, il tratto fondamentale è ascoltare il loro messaggio per imparare ed immergersi in settori più evoluti della nostra coscienza e della nostra interiorità.

 

Come iniziare a meditare

Il consiglio è di seguire un corso con un bravo maestro, questo per sfruttare pienamente gli effetti positivi della pratica meditativa.

Se volete iniziare in maniera autonoma, possiamo individuare dei consigli principali, per avvicinarsi alla meditazione

Prima di tutto è utile indossare degli indumenti comodi, vestiti che non stringono e che non impediscono la posizione privilegiata. Scegliere un luogo tranquillo, che vi conceda la possibilità di concentrarsi senza interruzioni. Il silenzio non è necessariamente un requisito; includere all’interno della propria consapevolezza un rumore in sottofondo e porre attenzione a quelli occasionali può diventare parte della nostra pratica di meditazione.

Stabilire un tempo per dedicarsi alla meditazione, generalmente si arriva a due sessioni di 20 minuti al giorno, ma per iniziare è sufficiente prendere 5 minuti di tempo a seduta.

La posizione che assumeremo è importante, perciò, dovete aver svolto un po’ di stretching per distendere i muscoli, cercando una postura dignitosa che non sovraccarichi le spalle, il collo e i muscoli lombari. Ad esempio, potremmo sederci a gambe incrociate sopra un cuscino (posizione del loto). Ciò che è più importante è sentirsi comodi e rilassati, avendo cura che la propria spina dorsale sostenga il peso del corpo dalla vita in su. Una volta fatto ciò possiamo chiudere gli occhi (con l’esperienza ci sarà possibile meditare anche ad occhi aperti, senza concentrare lo sguardo su di un punto, ma semplicemente mantenendo una morbida visione nel vuoto).

Un buon punto di partenza è concentrarsi sul proprio respiro, magari avvalendosi di immagini mentali (es. il movimento della pancia che si solleva, il flusso d’aria che riempie i nostri polmoni ad ogni respiro), osservandone gentilmente la frequenza, l’intensità, il mutarne nel corso della pratica, etc.

Alcune declinazioni della meditazione prevedono la ripetizione di un mantra, ossia un suono, una parola (es. “pace”, “tranquillità”) o una frase.

Con la concentrazione sul respiro, su di una parola o verso di una immagine mentale, si acquieta il lavorio mentale. Le prime volte può essere difficile distaccarsi dai rimugini interiori per dedicarsi solo alla propria concentrazione, ma giorno dopo giorno, verrà più semplice e naturale non solo meditare, ma anche dedicare alla pratica più tempo diviso in due sessioni.

La meditazione non solo ci aiuta a distaccarsi e a vedere i problemi quotidiana in un’ottica di serenità ed equilibrio, ma aumenta la resilienza verso i vari ostacoli che possiamo incontrare nel nostro cammino. È un toccasana per la circolazione sanguigna, per il cuore, e per la salute fisica nel suo insieme. A livello mentale aumenta la chiarezza intellettiva e il pensiero creativo. A livello emozionale placa l’ansia, alza il tono dell’umore, aiuta il distacco dalle dipendenze e dai rapporti tossici.

Effettua una depurazione interiore da tossine ed energie negative, aiuta il buon funzionamento degli organi interni, aumenta la bellezza della pelle e ossigena il cuoio capelluto, rendendo lucenti le chiome. Da maggiore memoria e concentrazione nello studio, pacifica l’umore generale della persona, diminuendo aggressività e rabbia, dona una sensazione di benessere generale che perdura per tutta la giornata.

 

Possibili effetti collaterali

 

Meditare ha particolari effetti collaterali, per persone predisposte e più deboli sotto l’aspetto dell’accettazione della conoscenza di sé tessi.  Sarebbe sempre meglio confrontarsi con un vero esperto, che può mettere dei vincoli nella pratica libera, a seconda delle esigenze e dello stato psico fisico di chi si avvicina alla meditazione. Per molto tempo ci sono stati detti gli effetti positivi della meditazione, senza porre l’accento anche sugli effetti collaterali che possono sopraggiungere. Questi vengono identificati, in pensieri molesti, traumi, esperienze del passato che però possono arrecarsi turbamento. Non tutti sono adatti a praticare la meditazione, per dei soggetti ci potrebbe essere un distacco dai problemi quotidiani, arrivando a trascurare cose importanti per sé stessi e la propria vita, o avvertire nervosismo e svilimento perché non si riesce a staccare la mente e portarla verso il vuoto e il silenzio.

Come ogni pratica, imparata sotto la supervisione di un esperto e casomai, continuata individualmente, è il migliore consiglio che possiamo darvi, perché meditare fa sicuramente bene, ma la filosofia orientale da cui è tratta insegna che Buddha non voleva rilassare ma far arrivare una persona alla consapevolezza, in questo passaggio vi è una differenza abissale. Seguire un insegnante, vi aiuterà a trarre solo l’aspetto positivo della meditazione e a saper padroneggiare la consapevolezza che ne deriva, senza esserne sopraffatti.

 

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